C’è tempo fino a venerdì 15 settembre per visitare la mostra fotografica e documentale ‘Trasimeno e bici’ nella sala espositiva dell’ex chiesa di Santa Maria della Misericordia in via Oberdan a Perugia, promossa dall’Asd Francesco nei sentieri e a ingresso libero, tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e 16.30 alle 20. Nell’ambito di questa mostra, sabato 9 settembre, l’associazione che è impegnata più in generale nella promozione del cicloturismo in Umbria ha organizzato il convegno ‘Il Trasimeno negli occhi di passanti e residenti. Storia e memorie dei secoli XVIII, XIX e XX’. A portare i saluti, per il Comune di Perugia, sono stati l’assessore allo sport Clara Pastorelli, e alla viabilità, Luca Merli; a fare gli onori di casa Cesare Galletti, presidente dell’Asd Francesco nei sentieri che ogni anno organizza l’omonima cicloturistica d’epoca, manifestazione che ha tra i suoi protagonisti e testimonial l’ex calciatore Fabrizio Ravanelli, presente anch’egli al convegno. Sono intervenuti, inoltre, Giancarlo Brocci, ideatore e anima della celeberrima ciclostorica ‘Eroica’ e importanti studiosi quali Carla Cicioni e Piero Giorgi, collezionisti che hanno parlato di ‘Grand Tour e Trasimeno’, Mario Squadroni, presidente della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria Aps con la sua relazione sulle ‘Fonti archivistiche per la storia del lago Trasimeno tra Ottocento e Novecento’ e lo storico Michele Chierico con il contributo ‘Dalla dominazione pontificia al Regno d’Italia, dal Consorzio di Bonifica all’avvio del turismo popolare. Storia sociale al lago Trasimeno’. Inoltre, Fabiola Marchesi, in collaborazione con l’Associazione Culturale Cavtha, ha dato lettura del documento d’epoca ‘I Mulini idraulici dell’emissario del lago Trasimeno’, di Ombretta Berardi Paparelli dell’Istituto di Filologia Romanza dell’Università degli studi di Perugia.
“In questo convegno abbiamo documentato con illustrazioni, disegni, foto, cartoline – ha spiegato Chierico – sui viaggiatori del Trasimeno dal ‘700, quando era una tappa del Grand Tour, passando per l’800, lo Stato pontificio e il Regno d’Italia, fino all’avvento della Belle Époque e l’istituzione del Consorzio di Bonifica con l’opera di Guido Pompilj che consentì l’avvio turistico dell’intero bacino del Trasimeno sia per gli ospiti di alto rango delle ville nobili come Castello Guglielmi, Villa del Pischiello, Villa Aganoor-Pompilj e Villa Schnabl, che ospitò anche Puccini, sia per i cittadini di Perugia che scoprono il lago arrivando col treno alla stazione di Passignano, cittadina che diverrà poi la ‘Perla del Trasimeno’ grazie all’intervento del dottor Guglielmo Grifi; e poi ancora un turismo alimentato dal Motogiro del lago e dal Giro ciclistico del Trasimeno con il Veloce club perugino”. Dal canto suo, Brocci, ha voluto ricordare il legame di amicizia che lega la toscana Eroica all’umbra Francesco nei sentieri, nel segno di una condivisione di valori comuni basati su “amore e rispetto per il territorio e per gli altri, oltre a una grandissima passione per la storia di uno sport meraviglioso come il ciclismo” e ha condiviso con i presenti l’esperienza di ideatore e organizzatore della più importante ciclostorica del mondo, che da un evento di nicchia è arrivato oggi ad avere 9mila partecipanti, di cui il 40% stranieri da ogni Paese.
“Quando è stato tagliato fuori dalle grandi vie di comunicazione – ha raccontato Brocci –, Gaiole in Chianti era un paesino destinato a spopolarsi, con il rischio di diventare un dormitorio con capannoni. Il cosiddetto progresso, per vari motivi, ci aveva scansato ma non ci siamo arresi all’idea di diventare una brutta periferia. Le strade bianche le abbiamo preservate e sono diventate un valore aggiunto, un tratto distintivo della valle del Chianti. L’Eroica è stato un atto d’amore nei confronti di un territorio che rischiava di perdersi completamente dal punto di vista dell’identità e della tenuta del tessuto sociale, abbiamo offerto una via di fuga al ciclista sempre più assediato dal motore”.
Dalla Toscana all’Umbria il passo è breve, sia perché confinanti sia per le bellezze naturali che entrambe hanno da offrire e che ben si prestano a essere ammirate lentamente, in bicicletta. “Attraversare il Trasimeno sulle due ruote ha un fascino particolare – ha detto Ravanelli –. Spesso ci dimentichiamo che il Trasimeno è incredibilmente bello e va valorizzato. Per me che ho la fortuna di abitarci è qualcosa di incredibile, un valore aggiunto nella mia qualità di vita. Mi sento un privilegiato a pedalare in queste strade”. “Da otto anni – ha sottolineato Pastorelli – l’Asd Francesco nei sentieri organizza una ciclostorica ed è impegnata nell’ambizioso progetto di realizzare un circuito permanente per il cicloturismo nella provincia di Perugia, nel quale è riuscita a coinvolgere 26 Comuni tra cui quello di Perugia come capofila. Il passo successivo è stato coinvolgere la Regione Umbria: tutti insieme si è capito l’importanza di questo progetto e della ciclostorica come mezzo di profonda conoscenza culturale di un territorio”. “Stiamo ragionando molto – ha aggiunto Merli – su una riscrittura della viabilità ciclistica e pedonale di Perugia ma anche delle città intorno a essa”.