Agnese Pini presenta a Narrazioni il suo “Un autunno d’agosto”

Venerdì 3 novembre la direttrice del Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno a Palazzo della Corgna con un libro in equilibrio tra il romanzo e il saggio

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«L’eccidio nazifascista che ha colpito la mia famiglia. Una storia d’amore mentre la guerra torna a fare paura. Questo è un libro sugli ultimi ed è a loro che è dedicato, perché su di loro si è costruita l’ossatura forte e imperfetta di tutto il nostro presente, dunque anche del mio».
Con queste parole Agnese Pini, giornalista e autrice, giovane direttrice di tutti i quotidiani del gruppo Monrif (Il Giorno, Il Resto del Carlino e La Nazione), presenta il suo “Un autunno d’agosto”, un’opera che sta in equilibrio perfetto tra il romanzo e il saggio e racconta la storia partendo da un fatto che coinvolge la famiglia dell’autrice.
Agnese Pini sarà a Castiglione del Lago venerdì 3 novembre alle ore 18 a Palazzo della Corgna per il terzo appuntamento di “Narrazioni: storie, racconti, scritture” edizione 2023/2024, il format di libri e cultura del Comune di Castiglione del Lago, in collaborazione con la libreria “Libri Parlanti Books & Coffee” e la Biblioteca Comunale, intervistata da Monica Fanicchi di Libri Parlanti.

Estate 1944. Lungo la Linea Gotica si consuma la parte più feroce della guerra in Italia, una serie di eccidi orribili per mano dei nazifascisti. A San Terenzo Monti, paese di poche centinaia di abitanti tra Liguria, Emilia e Toscana, vengono uccise senza pietà 159 persone, in prevalenza donne e bambini, l’esecuzione accompagnata dal suono di un organetto. Attraverso la storia della sua famiglia, con una scrittura intensa, viva e piena di grazia, una galleria di personaggi che diventano romanzeschi per la forza e l’umanità della narrazione, Agnese Pini ha scritto un grande romanzo civile, con il respiro universale dell’inchiesta-racconto che parla di noi e del presente.

«Una storia così – dice l’autrice – lascia un segno indelebile nelle famiglie che l’hanno subita, e appartiene a tutti i sopravvissuti e ai figli dei sopravvissuti. È una storia di umanità e di amore perché, soprattutto nei momenti in cui vita e morte sono così vicine, l’umanità e l’amore escono più forti che mai. L’ho sentita raccontare fin da quando ero piccola: la raccontavano mia nonna, mia madre, mia zia (nella foto di copertina), ma per molto tempo ho pensato che fosse un capitolo ormai chiuso della storia d’Italia e della mia storia personale. Grazie anche al lavoro che faccio, ho capito invece che quel capitolo era tutt’altro che chiuso, che lì si nascondono gli istinti più inconfessabili di ciò che possiamo ancora essere. L’ho capito con la guerra in Ucraina, vedendo come certi orrori si perpetuino sempre identici al di là delle latitudini e degli anni. E l’ho capito perché nel nostro paese c’è un periodo, il ventennio fascista, che ancora non riusciamo a guardare con una memoria davvero condivisa. La storia raccontata in questo libro può diventare allora un’occasione per tornare a ciò che siamo stati con una consapevolezza nuova. Del resto, la resistenza civile di un paese si può tenere viva solo restituendo verità e dignità al destino degli ultimi. Questo è un libro sugli ultimi ed è a loro che è dedicato, perché su di loro si è costruita l’ossatura forte e imperfetta di tutto il nostro presente, dunque anche del mio».

Agnese Pini è una giornalista e autrice italiana. Ha deciso di far la giornalista a seguito degli attentati dell’11 settembre. Si è laureata in Lettere all’Università di Pisa. Ha collaborato con Il Giorno, occupandosi di cronaca nera e giudiziaria nella redazione Metropoli. Dal 1º agosto del 2019, all’età di 34 anni, dirige “La Nazione”: è la prima donna nella storia del quotidiano. Dal 1º luglio del 2022 assume anche la direzione de “Il Giorno”, “Il Resto del Carlino” e “Quotidiano Nazionale”, diventando così direttrice di tutti i quotidiani del gruppo Monrif.

Ecco una recente breve intervista dell’autrice.

L’ingresso agli incontri è gratuito: prenotazioni ai numeri 0759658260, 075951822 e 3486416096.