Indagine “Cainone”, l’ex moglie ai domiciliari e gli altri presunti aggressori in carcere

381

Procedono le indagini sull’aggressione al ristorante pizzeria il Cainone di San feliciano. Nelle ore scorse il giudice per le indagini preliminari ha emesso un provvedimento di arresti domiciliari per l’ex moglie di uno dei titolari del locale accoltellati da tre uomini egiziani al culmine di quella che viene considerata una spedizione punitiva.
L’accusa è di tentato omicidio e lesioni personali. Il provvedimento, operato dai carabinieri, include il divieto di allontanarsi dall’abitazione e di comunicare con persone diverse da quelle conviventi, oltre all’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Qualsiasi violazione di tali restrizioni porterà all’incarcerazione della donna.

Contestualmente, il pm ha emesso un fermo per i due egiziani, finora in libertà, di cui uno è attualmente il compagno della donna: per i due, ritenendo gli inquirenti concreto il pericolo di fuga, si sono aperte le porte del carcere dove già si trova in via cautelare il terzo connazionale, che ha visto confermata la detenzione. Per tutti l’accusa è di tentato omicidio in concorso e lesioni personali.

In base alle testimonianze e agli elementi indiziari raccolti dai carabinieri, aiutati anche dalle telecamere di videosorveglianza della zona – la donna avrebbe partecipato attivamente all’aggressione chiedendo ai suoi presunti complici di colpire l’ex compagno e il fratello. Il movente sembra riconducibile a rancori e litigi legati alla fine del matrimonio tra il ristoratore aggredito e la donna, ora legata a uno degli egiziani.
I due fratelli ristoratori sono ancora ricoverati all’ospedale di Perugia in prognosi riservata.