Mercoledì 14 febbraio alle 21, a Panicale arriva La lettera, di Nullo Facchini e Paolo Nani, con Paolo Nani diretto da Nullo Facchini. Il tema dello spettacolo è liberamente ispirato al libro dello scrittore francese Raymond Queneau “Esercizi di Stile”, scritto nel 1947, dove una breve storia è ripetuta 99 volte in altrettanti stili letterari. A febbraio 2022 La lettera ha compiuto 30 anni; dal 1992 questo spettacolo è in perenne rappresentazione ai quattro angoli del globo, l’hanno visto in Groenlandia e in Giappone, in Argentina e in Spagna, in Norvegia e in Italia, oltre 1800 repliche per questo piccolo, perfetto meccanismo che continua a stupire, anche dopo averlo visto decine di volte, per la sua capacità di tenere avvinto il pubblico alle sorprendenti trasformazioni di un formidabile artista. Paolo Nani, solo sul palco con un tavolo e una valigia di oggetti, riesce a dar vita a 15 micro storie, tutte contenenti la medesima trama ma interpretate ogni volta da una persona diversa; nell’arco di 80 minuti non lascia un attimo di respiro, inchioda lo spettatore, lo seduce con una raffica di sorprese dal ritmo sfrenato e bislacco e lo fa in un modo unico, alla Paolo Nani. Imitarlo è impossibile. Perché non si smette mai di ridere per tutta la durata dello spettacolo? Vien fatto di chiedersi. La risposta sta nella incredibile precisione, dedizione, studio e serietà di un artista che è considerato a livello internazionale uno dei maestri indiscussi del teatro fisico.
Venerdì 16 febbraio alle 21 a Corciano è la volta de L’onesto fantasma con Gianmarco Tognazzi, in scena insieme a Renato Marchetti e Fausto Sciarappa, con la partecipazione in video di Bruno Armando; drammaturgia e regia di Edoardo Erba.
Quattro attori, che anni prima durante una tournée sono diventati grandi amici, si ritrovano in tre, perché uno di loro muore tragicamente. Dei tre, Gallo ha nel frattempo fatto una rapida carriera ed ora è un personaggio cinematografico di successo. Gli altri due, Costa e Tito, hanno un disperato bisogno di lavorare e tentano di convincerlo a portare in scena un Amleto. Ma Gallo si rifiuta: senza l’amico – a cui voleva un bene dell’anima – lui non ha più nessuna intenzione di fare teatro. Per vincere la sua resistenza, Costa si inventa che nella produzione ci sarà anche l’amico scomparso, con tanto di nome sul manifesto: gli riserveranno la parte del fantasma. Gallo non dà peso alla proposta, la prende come uno scherzo di dubbio giusto, finché una notte il fantasma gli appare veramente. Ed è un fantasma che sembra volersi vendicare dei suoi amici, che si trovano costretti a confessare i reciproci tradimenti. Ma che rivela infine di essere l’essenza del sentimento che li lega e li legherà per la vita. Alternando momenti realistici a scene shakespeariane, la commedia è un modo originale di rileggere l’Amleto dal punto di vista del fantasma. Ma soprattutto è la storia di un’amicizia speciale, talmente forte da eludere anche la morte. E un atto d’amore verso il teatro, dove ogni conflitto diventa accettabile perché riscattato dalla poesia.