“Ho avuto la fortuna, in quell’età in cui si sceglie l’indirizzo scolastico, di individuare il percorso giusto che mi ha permesso di fare un lavoro che ho molto amato”. Così Paolo Orecchini, capo area dei settori urbanistica, cultura, turismo e attività produttive del Comune di Magione, in pensione da pochi giorni, ricorda il momento in cui scelse di frequentare l’istituto per geometri di Perugia. “Ho sempre avuto una predilezione per le materie scientifiche – racconta – meno per quelle letterarie. Forse per una predisposizione personale che ho poi potuto mettere in pratica nei tanti e diversi settori con cui, nel mio lavoro, mi sono dovuto confrontare.” Paolo Orecchini, subito dopo il diploma, inizia a lavorare come geometra in diversi studi tecnici tra Perugia e Magione.
Il primo rapporto con il Comune di Magione per Paolo avviene a ventitré anni quando, in conseguenza del decesso dell’allora responsabile dell’ufficio tecnico, Giulietto Alberti, e del subentro nel suo incarico di Gianfranco Tancetti, si libera un posto di tecnico. “Mi chiamò l’allora assessore Massimo Alunni Proietti – ricorda – proponendomi una collaborazione da esterno che accettai molto volentieri. Ero giovane ma già con una buona esperienza e lavorare con un’amministrazione era un bel salto di qualità. Nel 1989 uscì il concorso che vinsi anche se ci fu il blocco delle assunzioni per cui effettivo entrai nel 1990 insieme a Carlo Cerbini con cui avevo studiato. In ufficio, settore urbanistica, mi trovai con Stefano Braconi con cui ebbi da subito un bellissimo rapporto fatto di rispetto e collaborazione durato ben ventidue anni. In quel settore mi trovavo perfettamente a mio agio corrispondendo, sia per studi che per interessi, a quanto amo fare. Però mi piacciono le sfide, i cambiamenti, confrontarmi sempre con nuove competenze. Nel 2010, in conseguenza di modifiche legislative che prevedevano due figure di responsabili diverse per i settori edilizia e pratiche paesaggistiche, Tancetti mi dette l’incarico per questo secondo ambito.”
Ma è il 2016 che segna un importante cambiamento nella carriera di Paolo Orecchini.
“In quell’anno – racconta – in vista del pensionamento della responsabile dei settori cultura, turismo e attività produttive, Paola Ippolito, detti la mia disponibilità per quel posto, disponibilità che venne accolta dal sindaco Giacomo Chiodini. Forse, almeno all’inizio, questa figura tecnica sembrava mal conciliarsi con settori come quello culturale ma, come poi i risultati hanno favorevolmente dimostrato, si è dimostrato il contrario. Dietro ogni ambito, se si vuole che funzioni, ci sono pratiche burocratiche, conti da tenere. A questo, inoltre, c’è da aggiungere, il profondo rapporto di collaborazione che, con gli anni, si è andato consolidando con Vanni Ruggeri, precedentemente assessore alla cultura a cui si è aggiunta poi la delega dell’urbanistica.”
“Sono stati anni di tanto lavoro ma anche di gratificazioni legate alle molte iniziative realizzate di altissimo livello. Nel 2018, i primi di agosto, mi chiamano per un incarico all’Unione dei comuni per l’area tecnica e informatica. A me le sfide piacciono, e soprattutto mi piace cambiare, per cui ho iniziato a lavorare con l’Unione. Nel 2020, il pensionamento di Gianfranco Tancetti e Stefano Braconi significò la perdita di due colonne portanti del settore urbanistica del Comune di Magione ma, avendo creato un bel team di lavoro con l’assessore Ruggeri, pur con i tanti dubbi per la grande responsabilità che questo incarico richiedeva, ho accettato il posto di capo area del settore urbanistica. Sono stati tre anni di costruzione di rapporti e organizzazione del lavoro molto impegnativi che mi hanno portato, per impossibilità a seguire il tutto, a lasciare l’incarico dell’Unione.
In questi due anni ho cercato di valorizzare le competenze presenti negli uffici ma, quello a cui ho sempre tenuto di più è stato il rapporto umano, lavorando per creare un clima in cui prevalesse, se non l’amicizia, il rispetto dell’altro. Ho avuto tanti collaboratori che hanno condiviso con me questo spirito e questo ci ha portato a fare cose straordinarie. Voglio anche sottolineare la capacità che ha avuto l’assessore Ruggeri di farmi attrarre anche da cose molto lontane dai miei interessi come nel caso del Festival delle corrispondenze a cui mi sono avvicinato come tecnico, soprattutto per i bilanci, appassionandomene poi per la scoperta di un mondo ricco di stimoli, di opportunità di conoscenze impensabili. Proficua anche la collaborazione con l’assessore Burzigotti grazie anche al rapporto di fiducia reciproco createsi. Ringrazio il sindaco Giacomo Chiodini per la fiducia che mi ha sempre accordata nello svolgimento del mio lavoro”.
Sul futuro l’ex-dirigente non si sbilancia “Ora è il momento del riposo – afferma – poi c’è mia moglie, le mie figlie, un nipotino. Per il resto mi dò tempo. Amo i cambiamenti e questo è un altro momento della mia vita che vivrò con il desiderio di conoscere cose nuove che mi ha sempre caratterizzato.”