Domenica 24 marzo ultimo appuntamento di “Idee Musicali 2024 – Sguardi”. E la stagione si conclude proprio con uno “sguardo al futuro” e alle giovani promesse con la partecipazione di alcuni dei migliori allievi della Scuola di Musica del Trasimeno e dell’Istituto Henze di Montepulciano con il Quartetto Ascanio per il celeberrimo “Ottetto in mi bemolle maggiore op. 20” di Felix Mendelssohn Bartholdy. Appuntamento sempre alle ore 18 presso la Sala della Musica “Franco Marchesini” in via Buozzi a Castiglione del Lago. Il concerto sarà preceduto da una “guida all’ascolto” a cura di Luigi Ricci. Evento gratuito per allievi delle due scuole.
È uno dei capolavori giovanili del musicista. L’”Ottetto in mi bemolle maggiore per 4 violini, 2 viole e 2 violoncelli op. 20”, completato il 20 ottobre 1825 quando il compositore amburghese aveva soli 16 anni. L’autore scrisse sulla partitura autografa queste parole: «Questo Ottetto va suonato da tutti gli strumenti nello stile di un’orchestra sinfonica. I piani e i forti debbono essere rispettati attentamente e sottolineati con più forza di quanto si usa in opere di questo genere». In effetti l’Ottetto presenta una scrittura abbastanza complessa e rivela a tratti un respiro sinfonico, anche nel rispetto della sua ridotta struttura strumentale.
L’Allegro iniziale in mi bemolle maggiore è caratterizzato da un tema morbido e flessuoso, riproposto più volte nel corso del primo movimento, che è il più esteso dei quattro. Molto belle ed espressive le modulazioni e il gioco del ritardo e del crescendo che conferisce un senso misterioso all’elegante stesura armonica. Lo sviluppo sembra ad un certo punto arrestarsi, per poi riprendere con rinnovata energia giovanile.
L’Andante in do minore poggia su una melodia delicatamente elegiaca ed è un momento di assorta contemplazione, pur nella varietà e nell’intreccio delle tonalità. La pagina più caratteristica e significativa dell’Ottetto è lo Scherzo in sol minore del terzo tempo: qui si rivela la cifra espressiva del migliore Mendelssohn, quello universalmente ammirato del fantasioso e magico Sogno di una notte d’estate. Tutto è semplice, chiaro e scorrevole e la polifonia strumentale è quanto mai leggera e impalpabile, in un quadro sonoro formalmente ineccepibile.
Il Presto finale in mi bemolle maggiore è una fuga in cui si rivela la solida preparazione contrappuntistica del musicista e l’abilità nel trattare con straordinaria sicurezza le capacità espressive del piccolo complesso strumentale. Un senso di sereno e tonificante benessere si diffonde a conclusione dell’ascolto del mirabile Ottetto.
Felix Mendelssohn Bartholdy compose l’Ottetto op. 20 nel 1825 ma, nonostante fosse in età giovanissima, il compositore aveva già al suo attivo un numero cospicuo di opere sinfoniche e cameristiche, prodotte grazie alla forza di un talento trascinante, ma anche grazie all’influenza dell’ambiente berlinese (a Berlino i Mendelssohn si erano trasferiti da Amburgo nel 1811), fertilissimo e ricco di stimoli culturali, alle esperienze di viaggio, agli studi rigorosi e insieme vastissimi. Dunque, le Sinfonie per archi, i Quartetti per pianoforte e per archi, i brani pianistici, i Lieder che precedono l’op. 20 sono i primi frutti di un denso travaglio formativo che trova nell’Ottetto la prima, davvero clamorosa affermazione, tanto che è lecito affermare che il compositore non superò mai in seguito, nell’ambito della musica da camera, il livello creativo di questo capolavoro giovanile.
Ingresso intero 10 euro, ridotto 5, gratuito per gli studenti della Scuola di Musica del Trasimeno e dell’Istituto Henze di Montepulciano. Per informazioni: 3391222159, insensati@yahoo.com e http://www.insensati.com