Brocci sarà a Passignano sabato 1° giugno alle 16.30 in piazza Garibaldi – L’incontro con Oliva è previsto al teatro di Castel Rigone domenica 2 giugno alle 16.30
Passignano sul Trasimeno, 30 mag. – L’Eroica è una manifestazione cicloturistica d’epoca che si svolge dal 1997 in provincia di Siena e che da allora ha fatto scuola in questo campo, divenendo simbolo stesso delle cicloturistiche e tra le più famose e importanti manifestazioni cicloturistiche al mondo. Il suo fondatore, Giancarlo Brocci, sarà sabato 1° giugno a Passignano sul Trasimeno per presentare il suo libro dal titolo ‘Il ciclismo secondo me’, “una carrellata di eventi, personaggi, luoghi familiari e mete lontane, epici scontri e clamorose eroiche sconfitte”. L’incontro con l’autore, in programma alle 16.30 in piazza Garibaldi, di fronte al May Fair Bar, è un’iniziativa nell’ambito della rassegna culturale Isola del libro Trasimeno. A dialogare con Brocci ci sarà lo stesso ideatore e patron della manifestazione, Italo Marri. “Corredato da un ricco apparato iconografico – spiegano gli organizzatori – è il libro adatto per avvicinare a questo sport, che ha visto farsi onore tanti grandi sportivi italiani, il lettore curioso che verrà sicuramente catturato dall’entusiasmo e dalla vitalità dei tanti eroici personaggi”.
Il cartellone di eventi dell’Isola del libro Trasimeno prevede poi per il giorno successivo, domenica 2 giugno, al teatro ‘Verdi’ di Castel Rigone, a Passignano sul Trasimeno, un incontro con lo storico e scrittore Gianni Oliva il quale presenterà, alle 16.30, il suo libro ‘45 milioni di antifascisti – Il voltafaccia di una nazione che non ha fatto i conti con il ventennio’. Con Oliva si confronteranno con il politico e già docente di filosofia politica all’Università di Perugia Fabrizio Bracco, politico, con Franco Papetti, presidente dell’Associazione fiumani italiani nel mondo, e Leonardo Varasano, assessore alla cultura del Comune di Perugia. “Dopo la Conferenza di Pace di Parigi del 1946 – è scritto nella descrizione del libro –, tutte le responsabilità della disfatta vengono attribuite esclusivamente a Mussolini, ai gerarchi e a Vittorio Emanuele III. Una volta eliminati i primi a Dongo e in piazzale Loreto ed esautorata la monarchia con il referendum del 2 giugno, l’Italia può riacquistare la sua presunta integrità politica e morale usando la Resistenza, opera di una minoranza, come alibi per assolversi dalle responsabilità del Ventennio. Quando i perdenti salgono sul carro dei vincitori la memoria storica viene spazzata via e ha inizio una nuova stagione”.