Dà in escandescenze in un locale di Tuoro: DASPO Willy per un 61enne

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I Carabinieri della Compagnia di Città della Pieve hanno notificato a un cittadino straniero di 61 anni, con precedenti di polizia, il “Divieto di accesso ai pubblici esercizi e locali di pubblico intrattenimento” (conosciuto come “Daspo Willy”), per la durata di un anno, emesso dal Questore della provincia di Perugia a causa di gravi comportamenti tenuti nei pressi di un locale pubblico di Tuoro sul Trasimeno.

L’episodio che ha portato all’emissione del provvedimento risale al mese scorso, quando l’uomo, in evidente stato di ebbrezza, è entrato nel locale insieme ad altre persone, iniziando a disturbare i clienti. Questo comportamento, aggravato da precedenti simili, ha indotto il proprietario del locale a chiedere all’uomo di uscire. In risposta, il 61enne, in preda a una forte agitazione, ha minacciato il proprietario, ignorando la presenza del Comandante della Stazione dei Carabinieri di Tuoro sul Trasimeno e del Comandante della Polizia Locale, intervenuti in seguito all’accaduto.

Il Questore della Provincia di Perugia, dr. Fausto Lamparelli, ha esaminato gli atti e la proposta del Comando Compagnia di Città della Pieve, che ha condotto le indagini sull’accaduto. Considerando la gravità dei fatti e l’allarme sociale provocato, ha deciso di adottare il provvedimento del Daspo Willy per tutelare i cittadini abituali frequentatori del locale e prevenire il ripetersi di episodi simili. Il provvedimento, emesso dall’Autorità provinciale di Pubblica Sicurezza, vieta all’uomo l’accesso al locale per un anno, nonché lo stazionamento nelle immediate vicinanze.

Il “Daspo Willy” è una misura di prevenzione personale di competenza del Questore, che rientra nella categoria dei “divieti di accesso alle aree urbane”, rafforzata nel dicembre 2020 dopo i tragici eventi che portarono all’omicidio del giovane Willy Monteiro a Colleferro (Roma). La violazione di questo provvedimento costituisce un reato autonomo, punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e una multa da 10 a 24 mila euro.