La rassegna “Moon in June” ha concluso con successo la sua edizione 2024, confermandosi un appuntamento rilevante per la musica contemporanea e l’innovazione artistica, soprattutto nella suggestiva cornice del Trasimeno. Uno dei momenti centrali del festival si è svolto proprio a Isola Maggiore, dove il lago ha fatto da sfondo a esibizioni particolarmente apprezzate dal pubblico, come quella di Malika Ayane e Danilo Rea, che ha offerto una toccante interpretazione delle opere del compositore Ryuichi Sakamoto.
L’evento ha portato l’attenzione su un territorio, quello del Trasimeno, che ha dimostrato di saper coniugare bellezza paesaggistica e offerta culturale. Le esibizioni a Isola Maggiore sono state caratterizzate da un’atmosfera intima e immersiva, con la musica che si fondeva armoniosamente con l’ambiente naturale circostante. Questo binomio, da anni elemento distintivo della rassegna, ha nuovamente catturato gli spettatori, affermando il Trasimeno come palcoscenico naturale per eventi di grande impatto culturale.
Nonostante l’attenzione del festival sia spesso rivolta a grandi nomi del panorama nazionale e internazionale, come Francesco De Gregori e il gruppo londinese Kokoroko, “Moon in June” ha saputo dare spazio anche a realtà locali, offrendo una piattaforma importante per artisti del territorio. I numerosi eventi gratuiti hanno permesso alla comunità locale e ai visitatori di vivere momenti di musica di alta qualità, consolidando l’evento come un’opportunità di crescita per la scena musicale umbra.
L’edizione 2024 ha inoltre avuto un valore simbolico, essendo parte del progetto “Sergino Memories”, dedicato alla memoria di Sergio Piazzoli, figura di riferimento per la musica e la cultura in Umbria. La direttrice artistica, Patrizia Marcagnani, ha curato una programmazione in linea con la visione di Piazzoli, valorizzando progetti e artisti che rispecchiano lo spirito innovativo e la passione che lo caratterizzavano.
Nel corso degli anni, “Moon in June” ha saputo ritagliarsi uno spazio di rilievo non solo per la qualità delle sue proposte musicali, ma anche per l’attenzione dedicata al territorio del Trasimeno. Il festival non si limita a essere un evento culturale, ma si inserisce in un percorso di valorizzazione turistica e artistica, che coinvolge direttamente le comunità locali e le risorse naturali della zona, contribuendo così alla crescita e alla promozione di un’area spesso sottovalutata.