“Siamo prossimi alla ricorrenza della commemorazione dei fedeli defunti, con un notevole flusso di persone che visitano i cimiteri, molte delle quali provengono anche da altre località. Il decoro dei cimiteri, oltre a essere segno di rispetto verso i defunti, è indice di attenzione al proprio territorio. La situazione dei nostri cimiteri, purtroppo, riflette la situazione locale nel versante delle manutenzioni delle opere pubbliche che non vengono effettuate. Nulla è cambiato rispetto agli anni precedenti: degrado assoluto per assenza di manutenzione. L’unico intervento che ha annunciato di recente l’Amministrazione Comunale riguarda l’installazione di dispositivi a ultrasuoni che dovrebbero fungere da deterrente per allontanare i piccioni nel cimitero di S. Fatucchio, a un costo di 3.000 euro.”
“Il funzionamento delle lampade votive in tutti i cimiteri, nonostante siano arrivati i bollettini di pagamento, è assente in molti loculi. Filtrazioni d’acqua dai soffitti, parti di intonaco staccato e fili della corrente scoperti fanno da corollario all’assenza di manutenzione dei cipressi. E pensare che l’Amministrazione, in occasione della presentazione del programma di mandato amministrativo nel documento partecipato al consiglio comunale lo scorso 30 settembre, diceva che quella uscente aveva provveduto ad appaltare i lavori di ristrutturazione sia sull’impiantistica elettrica che sulle opere murarie. Non c’è nulla di vero in ciò che si vede e segnalano i cittadini.”
“L’unica cosa certa è che il Documento Unico di Programmazione approvato dalla nuova Amministrazione comunale prevede un impegno di spesa di 15.000 euro per il 2025 e la stessa cifra per il 2026, destinata alla manutenzione di tutti i cimiteri. Una somma che non può minimamente far fronte alle necessità. Manca anche una programmazione per affrontare la domanda di nuovi loculi, mentre si assiste alla mobilità forzata delle salme dal capoluogo verso i cimiteri di alcune frazioni. Non ci stancheremo mai di chiedere più decoro nei cimiteri per il rispetto dei nostri cari.”
Daniz Lodovichi
Pierino Bernardini