Condannato a sei anni e otto mesi un 38enne dominicano, residente a Magione, che era accusato di omicidio volontario e rissa dopo la morte di un connazionale in una discoteca del Valdarno l’1 ottobre 2023 dove c’era stato il concerto di un rapper. Secondo il giudice si trattò di omicidio preterintenzionale. L’imputato, in una rissa fra latinoamericani scoppiata davanti ad una discoteca di Terranuova Bracciolini (Arezzo), dove si era appena concluso lo spettacolo di un rapper centramericano, uccise il connazionale Joel Martinez Seipio, 38enne, lanciandogli un narghilè, l’oggetto da fumo, rompendosi, diventò un dardo appuntito recidendo la carotide alla vittima. La sentenza è stata pronunciata stamani al termine di un processo in rito abbreviato.
Il delitto fu ricostruito dai carabinieri grazie alle telecamere. La sentenza è stata fortemente contestata dai familiari in particolare dalla sorella e dalla compagna dell’uomo. “Non c’è giustizia, una bambina di 13 anni non ha più il padre”, hanno detto le due donne. Invece “è stata una sentenza quasi inaspettata ma molto apprezzata dalla difesa – ha commentato l’avvocato Alberto Catalano, uno dei due difensori del 38enne – Il giudice ha accolto nostre richieste con la riqualificazione dell’omicidio in senso preterintenzionale. Abbiamo dimostrato che non c’era alcuna intenzione di uccidere o ferire, si è trattato di un evento drammatico, conseguenza non voluta di un gesto avventato”. Lo stesso difensore ha concluso che “è stata una valutazione difficile ma alla fine le perizie scientifiche che abbiamo prodotto hanno rispecchiato la verità processuale”. La difesa, due i legali del 38enne, ha annunciato che presenterà istanza di scarcerazione per la detenzione domiciliare.