“Con il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, a parlare dei reperti etruschi di Città della Pieve. Del ritrovamento del 2015 e del recente sequestro del contesto funerario delle principesse, provenienti da uno scavo clandestino, ambedue riconducibili alla gens Pulfna”. Così il sindaco di Città della Pieve Fausto Risini che nella giornata di martedì ha avuto un colloquio con il ministro Giuli a San Casciano, al termine della presentazione dei nuovi reperti etruschi.
“Come già ho avuto modo di scrivere ufficialmente al Ministro Giuli; al Capo del Dipartimento per la Tutela del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura, Luigi La Rocca e al Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, Giuseppe Lacava – riferisce ancora Risini – abbiamo potuto condividere, anche di persona, la soddisfazione per questa importante vittoria dello Stato, che consentirà di riportare a casa, a Città della Pieve, questi beni, sanando le ferite del territorio da cui sono stati trafugati. Ho ribadito la nostra piena disponibilità a collaborare all’indagine archeologica preliminare presso l’area di interesse e chiesto che i reperti di questo ultimo ritrovamento vengano assegnati al più presto, una volta dissequestrati, al nostro Comune e ricongiunti al loro contesto funerario di provenienza, quello della gens Pulfna, ritrovato nel 2015 e già presente a Città della Pieve all’interno del Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi.
Una struttura, quella del nostro Museo, di assoluta bellezza e pregio, costruita nella seconda metà del XIII secolo e rinnovata in stile barocco tra XVII e XVIII secolo, adatta ad ospitare tutti i reperti e adeguata dalla nostra amministrazione alle più recenti normative in materia di sicurezza, conservazione e valorizzazione.
L’edificio custodisce altresì, al piano superiore, la Deposizione della croce realizzata da Pietro Vannucci detto il Perugino nel 1517 ed è già meta di molti visitatori, ma con questi ulteriori reperti etruschi, che andrebbero ad arricchire la narrazione della storia del nostro territorio, avremmo sicuramente un’aggiuntiva incidenza positiva sugli arrivi e le presenze, permettendo un ulteriore canale di sviluppo turistico, vitale per questa città e questa area di confine, cerniera tra Umbria e Toscana”.