La Stagione 24/25 del Teatro dell’Accademia di Tuoro sul Trasimeno, organizzata dal Teatro Stabile dell’Umbria, prosegue domenica 12 gennaio alle 21 con lo spettacolo La signora delle camelie, liberamente tratto dal romanzo di Alexandre Dumas figlio con l’adattamento e la regia di Giovanni Ortoleva; in scena gli attori Gabriele Benedetti, Anna Manella, Alberto Marcello, Nika Perrone e Vito Vicino. Opera giovanile di Dumas figlio, resa eterna dalla sua trasposizione operistica ne La Traviata, La Signora delle Camelie è un romanzo che continua a scuotere ed emozionare i lettori di tutto il mondo. La storia dell’amore della prostituta parigina Marguerite Gautier con il giovane borghese Armand Duval, raccontato con sguardo impietoso, sancisce in modo irrimediabile la fine della letteratura romantica e crea un ponte ideale con il naturalismo e la modernità.
In questa rilettura, La Signora delle Camelie si spoglia del finale consolatorio che il capolavoro di Verdi le ha donato e torna a parlare di una società che sfoga il proprio potere sul corpo delle donne camuffando la sua violenza nell’ideologia romantica. Quest’opera infatti contiene, nell’involucro perlaceo del romanzo rosa, una dissezione impietosa della società in cui i protagonisti si muovono. Armand Duval, borghese, si innamora della prostituta Marguerite Gautier (di classe bassa, ma ben nota negli ambienti alti) e insieme attraversano le fasi più intense della passione; ben presto però il padre di Armand, Georges, metterà fine alla loro frequentazione lasciando il figlio all’oscuro della sua azione. Marguerite si ammalerà gravemente e morirà, mentre Armand scoprirà l’accaduto affondando nella disperazione. I due amanti, dopo essersi illusi di poter vivere liberamente la loro passione, scoprono che l’amore soggiace alle stesse regole di un ricevimento: farlo con persone che non appartengono alla propria classe sociale è sconveniente.
“Riducendo l’ampio palco di personaggi del romanzo a cinque attori (Marguerite, Armand, Georges e due attori che si divideranno in tutti gli altri ruoli borghesi costituendo un piccolo coro) vorrei attraversarlo nella sua interezza cogliendo, insieme alla tragedia, le opportunità di gioco che il testo, portato su un palcoscenico, regala. – spiega il regista nelle sue note – Prendendo come punto di partenza il testo di Dumas figlio, l’adattamento lo farà incontrare con le sue riscritture operistiche, teatrali e cinematografiche, contaminando l’originale con i suoi remake e i suoi mascheramenti. La scrittura incontrerà quindi in molteplici punti l’opera, rendendo la componente musicale dello spettacolo non un corollario ma un elemento centrale. Pensiamo alla presenza di attori cantanti che possano far apparire come fantasmi arie della tragedia verdiana, oltre a un lavoro di composizione originale che inglobi e ripensi elementi de La Traviata. Lo splendore, la bellezza e le superfici adorne che nascondono le gelide regole del gioco della società. La Signora delle Camelie è, più che un grande testo, un teatro che sembra accogliere perfettamente la nostra contemporaneità.”