La fusione tra Coop Centro Italia e Unicoop Tirreno, che ha portato alla nascita di “Unicoop Etruria”, solleva forti preoccupazioni sindacali per le possibili conseguenze su Castiglione del Lago. I magazzini e le sedi locali, inclusi quelli di Terni, potrebbero subire ricadute occupazionali o esternalizzazioni. La società controllata Superconti rischia una riorganizzazione che coinvolgerebbe i lavoratori umbri, aggravando l’incertezza sul futuro del territorio.
Cgil e Cisl dell’Umbria, insieme alle categorie Filcams e Fisascat, denunciano la mancata definizione di un confronto approfondito sulle implicazioni della fusione. Lo spostamento della sede legale e del centro decisionale in Toscana rappresenta un allontanamento del potere politico e amministrativo dalla regione. Sebbene il piano miri al rilancio della cooperazione nel distretto tirrenico, i sindacati sottolineano la necessità di salvaguardare i livelli occupazionali e il perimetro commerciale come condizioni imprescindibili per qualsiasi operazione di sviluppo.
Nonostante le rassicurazioni emerse a livello nazionale, il movimento sindacale chiede un impegno concreto da parte della cooperativa e delle istituzioni umbre, a partire dalla Regione, per mitigare i rischi e garantire un futuro stabile per i lavoratori e le comunità coinvolte. La sostenibilità del nuovo assetto non può prescindere dall’attenzione alle ricadute sociali e occupazionali che questa fusione comporta.