Una buona notizia per il Trasimeno: le acque dell’invaso di Montedoglio possono essere utilizzate per innalzare il livello del lago. Come riporta Umbria24 lo confermano fonti della Regione Umbria e dell’Università di Perugia, che ha condotto uno studio su incarico della Giunta regionale. L’analisi, realizzata dal Dipartimento di Chimica, aveva l’obiettivo di verificare la compatibilità delle acque in vista di una eventuale adduzione delle stesse per contribuire all’innalzamento del livello idrometrico del lago.
I risultati certificano l’assenza di problemi chimici, mentre dal punto di vista biologico ci sono alcune criticità, ma non insormontabili. Tra queste, la presenza di microrganismi che si nutrono di alghe, ormai diffusi in tutta Europa, e di larve di siluro nell’invaso di Montedoglio, specie non presente nel Trasimeno. Tuttavia, secondo gli esperti, il problema potrebbe essere risolto con adeguati sbarramenti e accorgimenti tecnici. Adesso la decisione spetta alle istituzioni. La prossima settimana lo studio sarà presentato alla Giunta regionale, che dovrà valutare se procedere con il progetto. Da oltre vent’anni esiste un protocollo d’intesa tra Umbria e Toscana sulla gestione delle acque di Montedoglio, il quale prevede la possibilità di destinarne una parte al Trasimeno, ma «previa verifica dell’idoneità qualitativa delle acque sfioranti», come stabilito nel documento. L’ipotesi prevede un travaso di 10-15 milioni di metri cubi all’anno, che potrebbe innalzare il livello del lago di circa 10 centimetri.
Numeri significativi nel lungo periodo, ma non sufficienti a risolvere i problemi strutturali del Trasimeno. Giovedì scorso, il livello del lago era a -145 centimetri sotto lo zero idrometrico, un dato preoccupante in vista dell’estate. Intanto, il 17 febbraio è atteso in Umbria il commissario straordinario contro la siccità, Nicola Dell’Acqua, per affrontare le urgenze: manutenzione, dragaggi, lotta ai chironomidi, pulizia dei canali e, soprattutto, l’accordo con la Toscana sulla gestione delle risorse idriche.