spot_img
domenica 30 Marzo 2025
spot_img

Saperi artigianali, da Paciano al mondo: l’esperienza di TrasiMemo

Da leggere

Bacino di idee, oggi applicate e sperimentate in tanti territori italiani. Nell’arco di un decennio, le idee iniziali su cui è stato sviluppato TrasiMemo a Paciano hanno germogliato e si sono propagate sul territorio nazionale, grazie soprattutto all’interesse del Ministero della cultura. Queste le somme tirate venerdì scorso a Palazzo Baldeschi, in occasione della presentazione del volume “TrasiMemo at Home. Dieci anni di antropologia, relazioni, prospettive”, scritto da Cinzia Marchesini e Daniele Parbuono, i due antropologi a cui si deve l’intuizione e il progetto della “Banca della Memoria del Trasimeno”. Numerosi, tra autorità, collaboratori di TrasiMemo e cittadini che hanno assistito alla presentazione del libro e hanno portato la loro testimonianza.

Il progetto, che fino a oggi ha avuto come esito concreto un piccolo allestimento museale, un archivio web e l’attivazione di numerosi laboratori, è partito con una collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Paciano e la Scuola di specializzazione in Beni demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia (in convenzione con le Università della Basilicata, di Firenze, di Siena e di Torino), in stretta relazione con una buona rete di quelli che si potrebbero definire «militanti locali del patrimonio».
L’idea iniziale, come ricordato da Marchesini, era quella di sperimentare un’azione per il Trasimeno e non solo per Paciano. A partire dai saperi che questo territorio già esprimeva, anche se latenti o sopiti, e che potevano essere riattivati, non solo per rappresentare questi luoghi, ma per farli vivere. “Abbiamo scommesso – ha ricordato – sui saper fare artigianali e sul metterli a sistema, a valore, farli dialogare con il paesaggio. Ma anche dandogli la possibilità di esprimersi in modo contemporaneo, fuori e dentro questo edificio. E’ stato essenzialmente un esperimento fatto con le persone”.

“Qui abbiamo imparato – ha spiegato Parbuono – che ciò che scrive la Convenzione di Faro può essere realizzato: ovvero che il patrimonio esiste laddove ci sono persone che si incontrano e lo ‘agiscono’. Questo è un luogo in cui il patrimonio è stato costruito con i lavori degli artigiani che lo hanno frequentato. TrasiMemo è fare qualcosa insieme, a partire da un principio patrimoniale non predeterminato. Inoltre è stato possibile sperimentare che questi luoghi e terre non sono di proprietà delle istituzioni. Le istituzioni si mettono a disposizione della collettività e insieme creano dei processi. E’ proprio quanto è stato fatto a Paciano. Il vero valore patrimoniale di questi luoghi dunque è lo stare insieme: non luoghi di visita, ma di vita. E spero che continui ad esserlo per molto tempo”.

Del resto, secondo quanto riferito dai due antropologi, “TrasiMemo è stato un bacino di prova, di sperimentazione; l’avvio di progetti che oggi non hanno un respiro solo locale, ma sono stati raccolti a livello nazionale. TrasiMemo è stato anche un crocevia di docenti, ricercatori e pensatori provenienti da tanti altri paesi del mondo: Cina, Portogallo, Romania, Francia, Spagna”.
Ha preso parte alla serata anche Sandro Pasquali, in rappresentanza della Provincia di Perugia e dell’Unione dei Comuni del Trasimeno: “Con questo progetto – ha dichiarato – è stato fatto un lavoro straordinario, non solo per la comunità di Paciano in senso stretto, ma per la comunità più ampia del Trasimeno che a mio avviso deve sentirsi responsabile. Questi luoghi hanno bisogno del nostro impegno e della nostra cura, che corrispondono allo stesso impegno e cura che dobbiamo mettere per far sopravvivere i nostri luoghi e portare nel futuro le persone. Anche noi che abbiamo ruoli istituzionali siamo cittadini di questi luoghi e con orgoglio profondo cerchiamo di interpretarli e di portarli a sistema”.
“Questo è un luogo in cui ci si deve sentire a casa – ha sostenuto il sindaco di Paciano Luca Dini -: il vero esercizio di proprietà è quello esercitato dagli artigiani e da tutti coloro che ogni giorno lo frequentano e lo utilizzano. Quanto fin qui compiuto è un grande punto di partenza: ci sono tante azioni da poter sviluppare”.

Sono intervenuti anche Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, MIC, Tommaso Bori, vicepresidente e assessore alla cultura della Regione Umbria,
e le artigiane Monica Maria Giacomelli e Solidea Mencarelli, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione Artivive TrasiMemo, che hanno anticipato alcuni dei progetti programmati a partire dal prossimo aprile.
La presentazione del testo è stata invece affidata a Patrizia Cirino del Ministero della Cultura e Massimiliano Minelli dell’Università degli studi di Perugia.

Trasimenonline è accessibile liberamente e senza costi.
Ciò è possibile anche grazie al supporto di coloro che ci sostengono, convinti che un'informazione accurata sia fondamentale per la nostra comunità.
Se hai la possibilità, unisciti al nostro sforzo con una semplice donazione.





Può interessarti anche

Cerca nel sito

 

Ultime notizie

spot_img