È stata "altissima" per i sindacati l'adesione allo sciopero dei dipendenti Eurospin in Umbria. Oltre un centinaio di persone hanno partecipato a un presidio...
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dell'Umbria invitano i lavoratori di negozi, supermercati, centri commerciali "ad astenersi dal lavoro per tutto il turno...
Cerimonia di donazione di un’auto dalla Federazione nazionale pensionati Cisl dell’Umbria, all’Anteas di Castiglione del Lago. Al momento ufficiale di consegna hanno partecipato il...
Un contratto scaduto da tre anni e una legge di bilancio che non dà le risposte attese da lavoratrici e lavoratori della scuola, 1,2 milioni in Italia e 17mila in Umbria. Sono le ragioni che hanno portato alla proclamazione dello stato di agitazione del settore e che porteranno molto probabilmente già nelle prossime ore alla proclamazione dello sciopero nazionale.
Oggi, martedì 23 novembre, i sindacati della scuola umbra - Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda - hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare criticità e motivazioni della protesta.
“I grandi investimenti per la scuola promessi dal governo in questi lunghi mesi di pandemia, che hanno visto il personale docente e Ata impegnato in prima linea, non ci sono - hanno detto Domenico Maida (Flc Cgil), Lucia Marinelli (Uil Scuola), Annarita Di Benedetto (Snals) e Patrizia Basili (Gilda) - eppure, nel Patto per la scuola di maggio 2021 il Governo si era impegnato a stanziare apposite
Una task force regionale, composta da tutte le forze sociali e dalle istituzioni, per evitare i licenziamenti è la proposta che Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria hanno avanzato nel corso di una videoconferenza stampa alla quale hanno preso parte i tre segretari generali Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini.
"Quello che chiediamo alla Regione, a partire dall'assessore Fioroni, è di creare subito una struttura permanente, un luogo di discussione e confronto preventivo, che si attivi automaticamente ogni qualvolta ci siano criticità e posti di lavoro a rischio - hanno spiegato Sgalla, Manzotti e Bendini - questo sia per arginare le tante vertenze che hanno caratterizzato il 2020, sia per prepararci all'impatto dello sblocco dei licenziamenti che avverrà presumibilmente a fine marzo, attraverso un uso della solidarietà difensiva, della formazione e della riqualificazione professionale, con l'obiettivo di non perdere nemmeno un altro posto
"La decisione di prorogare ulteriormente la chiusura delle scuole medie in Umbria, nonostante le diverse indicazioni del governo nazionale e senza alcun confronto con le rappresentanze del personale scolastico, rischia di avere ripercussioni molto pesanti, non solo sui ragazzi, privati ancora una volta della didattica in presenza, ma anche sulle famiglie, vista la quasi totale mancanza di strumenti di copertura per lavoratrici e lavoratori che devono gestire i figli a casa".
Ad affermarlo sono Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, insieme alle rispettive categorie della scuola Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, che stigmatizzano il modus operandi della Regione, che, ancora una volta, dicono i sindacati, “salta a piedi pari il confronto e non ascolta la voce del personale scolastico”. Secondo Cgil, Cisl e Uil peraltro il provvedimento pone una serie di problemi mai affrontati, come quello del digital divide per le aree interne e soprattutto per quelle